Ci sono passioni che attraversano una vita determinandone il destino, come quella che Jung riconobbe in Freud, di cui scrisse, nel Necrologio: “… egli era un ‘posseduto’, cioè uno della cui anima aveva preso possesso la potenza di un’illuminazione che soggioga e più non abbandona. Fu l’incontro con le idee di Charcot a destare in lui quell’immagine primordiale dell’anima preda di un dèmone, e a innescare quell’appassio­nata brama di conoscenza che doveva dischiudergli un mondo di tenebre. Egli sentì di possedere la chiave dei cupi abissi del­l’anima”.

Rafael López-Pedraza, Sul duende

In margine a Teoria e gioco del duende di Federico García Lorca

Axel Capriles, L’esperienza della passione

sul filo del mistero della psiche

Carla Stroppa, L’accordo di bene e bello

Christian Gaillard, Anima o Sabina?

Diane Orniello Zervas e Francesco Donfrancesco, Memoria dell’invisibile. Immagini del Nord e del Sud a confronto

Margherita Guidacci, Sybillae

Dieter Schlesak, Anima passionale

Uno scrittore nel nostro tempo

Paolo Mattana, Passione, morte e redenzione poetica

L’estremo saluto di Ted Hughes a Sylvia Plath

Patrizia Lorenzi, La scrittura della nostalgia

Marina Gasparini Lagrange, L’infinita lettura

Mariolina Graziosi, Simone Weil. In cerca delle radici eterne

Mario Pezzetta, Simone Weil. Per una critica della violenza

Henry Corbin

Mistica e humour

Flavio Cuniberto

II Prato e la Kore

Sulla dottrina platonica dell’anima come spazio realizzativo

Monica Ferrando

II mistico crogiolo delle immagini

nella Resurrezione di Giovanni Bellini