| Il Tridente Saggi |

pagine : 166
dimensioni : 14,5x21
prezzo : € 17,00
ISBN : 9788871862194
Anno di pubblicazione : 1999



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James Hillman
Politica della bellezza
a cura di Francesco Donfrancesco  
Traduzione di Paola Donfrancesco. 



In questo libro, che dopo alcune ristampe compare adesso in terza edizione, France­sco Donfrancesco ha raccolto alcuni saggi concepiti da James Hillman in occasioni di­verse e dispersi in riviste, come già aveva fatto con L’anima del mondo e il pensiero del cuore (1993) e Oltre l’umanismo (1996): una trilogia che bene introduce alla concezione hillmaniana dell’anima mundi, al cui centro è posto il bisogno che ha l’anima di bellez­za.

I tre libri, e questo in particolare, hanno risvegliato in Italia il vivo interesse di psi­coanalisti, filosofi e politici, come si è visto non soltanto in recensioni e interventi, ma anche in convegni, libri e riviste finalmente dedicati a questi temi.

La riflessione appassionata di Hillman aveva già rivendicato, nei primi due volumi, la necessità per la psicoterapia di mettere al centro del suo interesse il bisogno essenzia­le che ha l’anima della bellezza, per la stret­ta connessione di Eros con entrambe. Senza bellezza, infatti, Eros si spegne, e lo spe­gnersi di Eros lascia la psiche depressa e l’e­sistenza umana in balia di un vitalismo senza meta, senza ideale, senza entusiasmo e fede.

Hillman mostra adesso le conseguenze che ha la perdita della bellezza per la vita pubblica, per la comunità e la città, e per il paziente. L’economicismo, la devastazione ambientale, il gigantismo, la bruttezza delle città e l’insignificanza dei loro luoghi, il rag­gelante arredamento razionalista, sono alcu­ni sintomi della repressione della bellezza, storicamente effettuata dalla nostra cultura efficientista e pragmatica; sono un derivato della perdita di quel sentimento di misura e di armonia cosmica che accendono Eros, l’amore per l’anima in tutte le sue manife­stazioni, non soltanto umane.

Perfino l’arte sembra aver perduto la sua connessione con la bellezza, e dunque con Psiche ed Eros, perché ha smarrito il suo referente essenziale, quel mondo immagina­le che già Corbin prima di Hillman descri­veva come luogo di congiunzione fra i parti­colari del mondo e i loro archetipi: la con­giunzione, appunto, che determina il mani­festarsi della bellezza nell’arte così come nel­la psicoterapia.

In questo volume, Hillman fonda una nuova concezione del Sé, come “interioriz­zazione della comunità”, da un lato, e come continuità con il cosmo, dall’altra, invitando la psicoterapia non tanto ad abbandonare la sua ricca esperienza analitica, quanto a situarla in questo sfondo rinnovato, dove può trovare un saldo radicamento insieme all’etica di cui è in cerca l’uomo contemporaneo.