| I volti di Hermes |

pagine : 224
dimensioni : 14,5x21
prezzo : € 17,00
ISBN : 9788871863894
Anno di pubblicazione : 2006



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Giancarlo Pontiggia
Selve letterarie
 
Primo Premio Sezione Saggistica Premio Internazionale Mario Luzi 2007/2008. 



Con un titolo di classica memoria (le Selve di Stazio e del Poliziano), che non manca di alludere alla sua ultima raccolta poetica (Bosco del tempo), Pontiggia da vita a un vo­lume di saggi organico e fortemente struttu­rato, comprendente – quasi al modo di un libro di poesia – un prologo, tre sezioni cen­trali e un epilogo.

Dopo il prologo, che annuncia i temi fondamentali dell’intero libro, la prima se­zione introduce il lettore nel magma della modernità, attraverso lo studio di quattro opere novecentesche di intensa elaborazio­ne espressiva e di alto spessore meditativo: opere in cui gli autori si sono interrogati con forza sul destino della modernità. La seconda sezione ci immerge nell’analisi di nove componimenti poetici otto-novecenteschi, con un’ambizione dichiaratamente pedagogica: scommettere su una lettura approfondita di un solo, breve testo, ad uso di un pubblico non specialistico: il lettore vie­ne introdotto in questi componimenti come in una casa, di cui gli vengono illustrate le varie stanze. La terza sezione, intitolata Pa­radigmi, è invece dedicata ai prediletti, da Pontiggia, greci e latini: pagine che voglio­no cogliere sinteticamente l’essenza di un li­bro o di un autore, la sua energia linguisti­ca, la sua pensosità morale, la sua forza d’in­venzione. L’epilogo, infine, è concepito come una sorta di passeggiata, in cui il letto­re trascorre dai versi accesi e immaginosi di Marlowe ai prosimetri meditativi di Basho, da un libro-conversazione di Luzi alle pagi­ne saggistiche di Citati.

Pur evitando lo scoglio di una lettura at­tualizzante, Pontiggia cerca di cogliere, ogni volta, il senso profondo di queste ope­re, la loro memorabile potenza impressiva, la loro presenza nel nostro immaginario di lettori moderni e inquieti. L’idea su cui pog­gia l’intero libro è infatti l’irradiante persi­stenza di alcuni grandi archetipi letterari, il rispecchiarsi reciproco degli autori antichi e moderni, il ritorno circolare dei motivi poe­tici e civili che caratterizzano la nostra cul­tura letteraria fin dalle origini. Il tutto, in uno stile che si fa ora appassionato e metaforico, ora limpido ed essenziale, perché, com’è convinzione dell’autore, sono le ope­re stesse a determinare volta per volta le prospettive ermeneutiche di una lettura, il tempo e il ritmo di un ascolto, le forme in­somma del discorso critico.