| Le forme dell immaginario |

pagine : 120
dimensioni : 14,5x21
prezzo : € 12,00
ISBN : 9788871864150
Anno di pubblicazione : 2009



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Vincenzo di Oronzo
Le lune di Jung
 
 



Le lune di Jung sono specchi di Psiche che viaggiano nell’inconscio, si rifrangono in du­rate viventi, gemono in fulgide entità erotiche, assumono l’ansito del vento, il palpito di pneuma o spirito. Esse vibrano nel “corpo-alito”, che Jung interpreta come essenza e metamorfia dell’uomo, in cerca della sua individuazione, dell’identità duplice nel­l’uno. Infatti, la figura che guarda gli occhi dell’Altro, il suonatore che si riflette in un flauto, Les amants di R. Magritte, incatenati nell’avvento dell’invisibile, sono Animus-Anima, l’enigma della bellezza divisa, che tenta di ricongiungersi nella sigizia divina. Così l’emblema della luna si snoda nella fenomenologia di Edmund Husserl, come linea argentea, che -dalle profondità dell’io- si innalza nella lucente verticalità della co­scienza, si accende nell’ambiguo Narciso di Salvador Dalì, si oscura in Lilith -la Luna Nera- o si pensa e si sogna in Isthar, mentre declina nei giardini di Babilonia. Ma qual è il tempo dell’odissea, qual è l’arco di Eros nella ricerca della sua totalità, la statua per­fetta, che aspetta nel fogliame alieno? E’ quello della sillaba <OM>, che per l’Oriente racchiude l’immateriale, la verità, il sigillo di Brhaman; è quello quantico e simultaneo di Heisenberg e di Einstein o l’inafferrabile de “Gli orologi molli” di Salvador Dalì?