| Il Tridente Campus |

pagine : 240
dimensioni : 14,5x21
prezzo : € 18,00
ISBN : 9788871866864
Anno di pubblicazione : 2017



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Logiche del risentimento
a cura di Fabrizio Desideri, Paolo Francesco Pieri  
 



Contributi di Giuliano Campioni, Vanessa De Luca, Yamina Oudai Celso, Ubaldo Fadini, Luis Kanciper, Alfonso M. Iacono, Alessandro Pagnini, Giulio Preti, Silvano Tagliagambe, Stefano Tomelleri

Argomenti Ressentiment: il pericolo da superare per Nietzsche-Zarathustra / Raskol, logica del diavolo: il risentimento in Dostoevskij / Nietzsche “primo psicologo” e genealogista del ressentiment / Il risentimento e il desiderio mimetico. A partire da René Girard / Risentimento, rimorso e viscosità della libido / Risentimento e vergogna: le basi morali della responsabilità / Ri/sentimenti di rete. Osservazioni / Sodoma: risentimento e democrazia

 

Con questo fascicolo di «atque» intendiamo riflettere su quella più o meno segreta per­turbazione emotiva, molto umana, che è il ri­sentimento. Se lo assimiliamo a un’onda, tanto consideriamo pericoloso provare a cavalcare una qualsivoglia onda del risentimento che ci abbia pure involontariamente attraversato, quanto consideriamo necessario provare a comprendere cosa sia, come si sia generata, come possa propagarsi dentro e fuori di noi, come possiamo governarla, e come magari possa dissolversi.

L’intento è quello di perimetrare questa complessa affezione: seguendo le declinazioni delle sue espressioni, ricostruendone gli itinerari e conoscendone le diverse geometrie sarà possibile evidenziarne le varie logiche. E nello svolgere questo compito, seguiremo – come al solito – le differenti prospettive che sono venute a darsi su questo tema nei vari ambiti di ricerca in epoca moderna e non solo. Si pensi soprattutto a studi e ricerche sul risentimento che vanno dalla filosofia all’antropologia politica, dalla filologia alla psicologia (ma anche alla psicologia morale), dalla letteratura alla fenomenologia, dalla sociologia alla psicoanalisi. E quindi alle riletture di vari pensatori che vanno da Nietzsche (nel suo duro confronto con Eugen Dühring) a Hegel, da Montaigne a Girard, da Dostoevskij (che passa attraverso un confronto critico con Sečenov) a Scheler, da Rousseau a Freud (e non solo) sino – su piani diversi – ad Améry, Peter Strawson e Bernard Williams.

Se il tema è il risentimento e in particolare le sue logiche, possiamo così enumerare gli sviluppi che maggiormente si sono evidenziati: come uno dei modi che si dà nelle relazioni umane e quindi come ciò che ci situa emozionalmente nei confronti dell’altro; come qualcosa attraverso cui il corpo emerge in quanto luogo di passaggio, per cui l’interno è sempre liminare, e l’io è non tanto uno stato quanto una transizione e uno scambio con gli altri; come un pensiero lancinante generato da un passato vissuto in modo irriscattabile che in quanto tale corrode e intossica; come terreno della violenza e del conflitto (intraindividuale, interindividuale e politico); come l’effetto di uno “scacco del desiderio”; come fenomeno che ha a che fare non già con un sentimento individuale, bensì con “una modalità del con-essere”; come fenomeno della memoria che contagiando e infettando la stessa memoria attende l’oblio come cura.

 

Fabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri